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Santa Maria in Vado

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Santa Maria in Vado

Se state cercando un posto che vi faccia sognare non appena varcate la soglia d’ingresso a Ferrara vi possiamo indicare senza paura di sbagliare di visitare la Chiesa di Santa Maria in Vado.

Questa chiesa è uno dei punti focali dell’arte ferrarese, in cui troverete elementi di fondamentale rappresentanza della pittura del Seicento in Emilia. Una chiesa ricca di splendidi dettagli, incastonata nella antiche vie medievali cittadine, a due passi dal Museo Schifanoia.

Al suo interno troverete anche magnifiche opere di Carlo Bononi, Ercole de’ Roberti, Camillo Filippi e Domenico Mona. 

Cenni Storici

Questo punto della città è connesso coi culti mariani da tempi antichi: già dal V secolo esisteva, dove ora sorge la Chiesa di Santa Maria in Vado, un capitello con l’immagine della Vergine a scopo votivo. La prima testimonianza di una piccola chiesetta, invece, risale al X secolo.

Il nome Santa Maria in Vado deriva dalla sua collocazione sull'antica riva settentrionale del Po, nei pressi di un guado (vado).

La chiesa fu ricostruita nel 1495 su progetto del celebre architetto Biagio Rossetti che condusse i lavori insieme al pittore Ercole de’ Roberti e il capomastro Bartolomeo Tristano. Il sacello che tuttora ospita la volta dove sono visibili i segni del miracolo risale invece al 1594.

Alla realizzazione dell’apparato decorativo della chiesa lavorarono alcuni illustri artisti del rinascimento ferrarese. Ai lati dell’altare, cattureranno il vostro sguardo due gigantesche tele di Domenico Mona, La Natività di Maria e La Natività di Gesù. Accanto a queste, trovano spazio le Le Nozze di Cana e Lo sposalizio della Vergine, di Carlo Bononi, artista che realizzò anche l’affresco che potrete ammirare nel catino, dedicato all’Esaltazione del nome di Dio. Subito sotto al catino, nella grande ancona dorata, è esposta L’Annunciazione di Camillo Filippi.

La storia di questa tranquilla chiesa prende improvvisamente un giro inaspettato nel 1171, anno in cui, durante la messa pasquale, avvenne un miracolo eucaristico che la rese meta di pellegrinaggio da tutta Italia. 

Oltre alle magnifiche opere e decorazioni seicentesche qui troverete un’atmosfera carica di spiritualità.
Noi ve lo diciamo: distendete bene le mascelle prima di entrare perché una volta dentro rimarrete a lungo a bocca aperta! 

Fidatevi, non fatevi sfuggire la possibilità di visitare questa meravigliosa chiesa.

Forse non sapevi che...

IL MIRACOLO EUCARISTICO. Il 28 marzo del 1171 a Santa Maria in Vado si compì un vero e proprio miracolo. Dall’ostia, spezzata durante la funzione liturgica, zampillò del sangue che andò a bagnare la volta di copertura dell'altare. È a questo episodio che risale la fama della chiesa, che originariamente non aveva i tratti sontuosi che potete vedere oggi e si trovava ai margini dell'abitato.

IL CULTO DEI CADUTI IN GUERRA. Abbiamo parlato del miracolo eucaristico, al quale è dedicata una cappella all’interno della Chiesa. Alla destra e alla sinistra di questa cappella però, ne potrete visitare altre due che potremmo definire “insolite”. Inizialmente intestate alle famiglie Calcagnini e Varani, nel 1925, dopo la Grande Guerra, queste cappelle vennero infatti riconvertite al culto dei caduti in guerra, con delle lapidi ad eterna memoria.