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La Ferrara degli anni Ottanta rinasce online: il ritorno di Luci della città

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La Ferrara degli anni Ottanta rinasce online: il ritorno di Luci della città

C’è un modo affascinante per conoscere Ferrara che non passa dalle guide turistiche, ma dalle pagine ingiallite di una rivista che raccontava la città nei suoi anni di nebbia, fermento e creatività. Luci della città, storico periodico culturale nato negli anni Ottanta, è oggi di nuovo accessibile grazie a un progetto di digitalizzazione che ne ha riportato online tutti i numeri.

Più di una semplice rivista, Luci della città era il ritratto vivo di una comunità: reportage, interviste, dibattiti, recensioni di concerti e mostre restituivano l’immagine di una Ferrara piena di luoghi di incontro, associazioni culturali e spazi in cui l’arte e la musica dal vivo erano parte integrante della vita quotidiana. Sfogliandola oggi, si ritrova una città che sapeva essere laboratorio di idee e crocevia di creatività, capace di guardare oltre i propri confini pur mantenendo un forte legame con il territorio.

Un viaggio nel tempo tra nebbia, musica e parole

Negli articoli di quegli anni si percepisce l’atmosfera di una Ferrara più raccolta ma vibrante, dove bastava entrare in un circolo culturale, un caffè o una sala da concerto per incontrare scrittori, musicisti, pittori e semplici appassionati pronti a discutere, progettare e sognare insieme. Le fotografie, le cronache di eventi e i toni a volte accesi del dibattito politico e sociale raccontano un’epoca in cui il desiderio di partecipazione era palpabile.

Oggi, grazie all’archivio online, chiunque può immergersi in quella realtà, esplorando un patrimonio di immagini e testi che non è solo memoria storica, ma un invito a riscoprire il valore degli spazi condivisi e della creatività collettiva.

Un’occasione per vivere la città in modo diverso

Consultare Luci della città può diventare anche un originale punto di partenza per scoprire Ferrara: seguendo le tracce dei luoghi citati nelle pagine della rivista, si possono visitare quartieri, palazzi e locali che ancora oggi conservano un’anima autentica, oppure scoprire angoli dimenticati che parlano di un passato recente ma già lontano.

Per il viaggiatore curioso, è un’esperienza che unisce cultura e turismo: leggere un articolo su un concerto tenuto in una piazza o in un ex circolo, e poi raggiungere quel luogo per vederlo con i propri occhi, significa vivere la città con uno sguardo diverso, più profondo e consapevole.

Questo articolo è stato redatto in collaborazione con Filo Magazine a partire dall'originale di Alessio Falavena.