La città di Minerbi

Risale al 1932 l'apparato scultoreo in cemento armato per il Po e i suoi affluenti, la fontana che domina il serbatoio dell'Acquedotto progettato da Carlo Savonuzzi. L'imponente personificazione del fiume sovrasta la scalinata d'accesso, reca spighe di grano e riversa l'acqua da un otre da cui nascono gli affluenti.

Capolavoro del liberty, fu progettata da Ciro Contini e costruita nel 1904 per il floricoltore Ferdinando Melchiorri. La decorazione in cemento modellata da Minerbi è parte integrante dell'architettura: sinuosi mazzi di girasoli si avviluppano attorno ai pilastri di sostegno, agli spigoli del terrazzo e all'architrave delle finestre.

Il 1 novembre 1928 re Vittorio Emanuele III inaugurò il monumento ai caduti di Ferrara, il cui fulcro è costituito dalla bronzea Vittoria del Piave di Minerbi, all'interno dell'ex torre di Rigobello riprogettata in stile neo-medievale da Girolamo Savonuzzi e ribattezzata Torre della Vittoria.

Minerbi lavora anche a opere funerarie di confessione cattolica. Ne sono testimonianza la tomba di Giorgio Maciga con il putto che invita al silenzio (1905), quella di Guelfo Campana (1907) e il monumento sepolcrale della giovane Lilia Monti con il suo ritratto di profilo (1923).

Nel reparto di ostetricia dell'ex Arcispedale Sant'Anna si conserva il rilievo allegorico, La Comunione (1921), con una madre inginocchiata che allatta il figlio appena nato. Nello stesso reparto si trova anche una terracotta tratta dalla Maternità del 1930.

Per la committenza israelitica Minerbi realizza la tomba con rose e papaveri in pietra di Vicenza dell'onorevole Adolfo Cavalieri (1912), il monumento, recentemente restaurato, con aquile bronzee dedicato al nipote aviatore Pico Cavalieri (1923), frutto della collaborazione con la sorella Anita Cavalieri e la tomba di Tina Pesaro (1927), caratterizzata da una decorazione a mosaico di gusto veneziano.