Mostra collettiva 2000-2023 “Le mani sul Carbone”

Eventi

11 marzo 2023 - 27 marzo 2023 , Galleria del Carbone

inaugurazione Sabato 11 Marzo ore 18.00

Alla Galleria del Carbone in via del Carbone, 18/a, inaugura Sabato 11 marzo alle ore 18.00 la mostra collettiva LE MANI NEL CARBONE. La rassegna è il risultato dell’attività espositiva alla Galleria del Carbone con molte opere realizzate dagli artisti Amici della galleria. La pittura, la grafica e la scultura saranno le protagoniste della rassegna, accompagneranno i visitatori nel percorso dell’attività culturale svolta dal 2000 al 2023 dall’Associazione Accademia d’Arte Città di Ferrara APS.
Opere di : Carlo Andreoli (Alo), Maurizio Bonora, Paola Bonora, Riccardo Bottazzi, Daniela Carletti, Gianni Cestari, Flavia Franceschini, Rosangela Giovannini, Gianfranco Goberti, Claudio Gualandi, Gianni Guidi, Raffaello Margheri, Terry May, Linda Mazzoni, Marco Pellizzola, Lorenzo Romani, Sima Shafti, Amir Sharifpour, Stefano Tassi, Vito Tumiati, Beatrice Vaccari, Ulrich Wienand, Sergio Zanni e tanti altri.

La mostra rimarrà in parete fino al 26 Marzo 2023.
Le mani nel Carbone

Se la “Galleria del Carbone” nel suo nome contiene un doppio senso che può essere anche inteso in una accezione ‘mineraria’, mettere le mani nel carbone è come dire di avere un giacimento dal quale poter estrarre: ricchezza.
In questo caso la ricchezza, senza falsa modestia, sta nelle tracce lasciate dal passaggio dei tanti artisti chiamati, delle loro opere, del le relazioni, delle amicizie che datano dal marzo del 2000.

Non ci pare di aver tradito le parole che il compianto Giorgio Chiappini, giornalista sensibile ed amico, aveva scritto in occasione dell’esposizione C. 13 Tredici incontri per tredici segni , ovvero un primo step di ripensamento nel novembre 2001.
“Non una classica galleria, non un anonimo laboratorio, non una sala conferenze né lo spazio per una conventicola. Se si dovessero definire la Galleria del Carbone e l’Accademia d’Arte Città di Ferrara che ne è l’auspice, la sola linea di condotta applicabile sarebbe quella di vederle ‘in azione’.”

Nel tempo tante mostre si sono avvicendate in parete, e tanti eventi, contatti, storie si possono raccontare. Sui social appaiono spesso tasselli di questo lungo percorso, ma le narrazioni tuttavia non sono sufficienti ad avere contezza del vissuto per chi è entrato, a varie riprese, nella gestione della vicenda ‘carbonara’. Per portare alla luce del sole tutto ciò che si è sedimentato, occorre metter veramente mano alla materia prima, ovvero alle produzioni specifiche che gli artisti hanno depositato presso di noi.
Mettere mano nel Carbone è quindi, non solo il ripensare e il ricordare con affetto, emozione e commozione, tutto il lavoro, il fervore, il coinvolgimento, la passione per questo nostro impegno, è lo scavare effettivo tra le opere rimaste più o meno nascoste, lo scegliere ed esporre nella galleria tanto materiale (ma solo una piccola parte di quelle opere che gli artisti, amici, sostenitori, in gran parte iscritti all’Associazione che gestisce la Galleria del Carbone).
E ancora con le parole di Giorgio Chiappini:
“E torniamo, subito, alle negazioni: non semplici mostre destinate ad esaurirsi in quel “dal-al” che ne raccoglie i visitatori non conservandone, magari, altro che le firme sul quaderno delle presenze. Di ben altro si è trattato. E, per questa ragione, a titolare il presente ‘lacerto’ di memoria, si è voluto scegliere il doppio riferimento all’incontro e al ‘segno’.”
Incontro, perché ogni volta non si è avvicinato soltanto l’artista ma si è indagata, altresì, la persona. Incontro perché al calendario della mostra si sono abbinati concerti, dimostrazioni pratico-tecniche (e sempre umane e intellettuali) con le scuole, confronti tematici con la cittadinanza.’Segno’, non a caso virgolettato, perché sempre si è aggiunto qualcosa di leggibile e di tangibile alla conoscenza collettiva.”

È un privilegio, secondo noi, appartenere a questo gruppo, sebbene ci sia sempre chi passa, espone e non resta in relazione, non mantiene i contatti. Ad essi non verrà il merito di contribuire al giacimento della memoria, purtroppo.
Una piccola storia, se vogliamo, ma abbastanza lunga da lasciare una traccia nella città di Ferrara.
“Se un bilancio è mai possibile in un territorio difficile come quello della cultura, quello della Galleria del Carbone è nel ventaglio di talenti, perizie, esplorazioni e, perché no, passioni che ha trasmesso alla città. Dove sono destinati a rimanere per dare nuovi frutti. E’ una questione di metodo…”

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