Filosofia e vita in Michel Henry
11 November 2022 ore 17:00 , Biblioteca Ariostea

Conferenza di Giuliano Sansonetti
Introduce Caterina Simoncello
Figura schiva e appartata della Filosofia francese della seconda metà del ‘900, Michel Henry (1922-2002) si è guadagnato la fama di pensatore rigoroso, appassionato e scomodo. Nel corso del suo iter di pensiero, egli ha via via preso posizione sulle questioni drammaticamente attuali del mondo moderno, lontano tuttavia dalla ribalta e dai clamori cui ci hanno troppo spesso abituati i famosi maitres à penser. A muoverlo sono state innanzitutto le ragioni interne del suo pensiero, sempre teso a cogliere – com’egli diceva – l’Essenziale.
La Vita costituisce il filo conduttore del pensiero di Michel Henry, che si può scandire in tre momenti fondamentali: il primo momento si caratterizza come una “fenomenologia della vita e della corporeità”; quindi la vita in quelle che si possono definire le avventure e disavventure della modernità, attraverso le figure di Marx, Nietsche e Freud. Il terzo momento si caratterizza soprattutto per l’analisi dei misfatti della civiltà, della tecnica e dei media nonché per una interpretazione della “filosofia del cristianesimo”.
Quello di Michel Henry si presenta, pur negli approfondimenti e nei mutamenti di prospettiva, come un pensiero estremamente rigoroso e fedele alle ragioni che sin dall’inizio lo hanno ispirato.
A cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
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