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Cimitero Ebraico

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Cimitero Ebraico

Abbracciato dal verde all'interno delle mura cittadine, il Cimitero Ebraico di Ferrara è il più antico dell’Emilia-Romagna, luogo di raccoglimento, silenzio e suggestione. Una volta varcato il maestoso portone posto in fondo a Via delle Vigne, vi sorprenderanno le dimensioni di questo luogo, che sembra estendersi senza trovare mai un confine.

Cimitero Ebraico - Cenni Storici

L’area, anticamente denominata Orto degli Ebrei, venne acquistata dalla comunità ebraica cittadina indicativamente tra il XVI e il XVII secolo.
In seguito alla devoluzione degli Estensi nel 1598 infatti, Ferrara non fu più per gli Ebrei quell’oasi accogliente e serena che era stata nei secoli precedenti. Nuove regole e restrizioni furono imposte dal regno pontificio salito al potere, tra cui la proibizione dei funerali pubblici. 
Nel corso dei quasi quattro secoli trascorsi dalla fondazione, il cimitero è stato più volte ampliato, fino all’ultimo intervento del 1911, nel corso del quale fu costruito il monumentale ingresso in granito su progetto dell’architetto Ciro Contini.
Giorgio Bassani, celebre scrittore ferrarese morto nel 2000, riposa nel verde giardino del Cimitero Ebraico di Ferrara. A ricordarlo, un monumento funebre realizzato nel 2003 dallo scultore Arnaldo Pomodoro e dall’architetto Piero Sartogo.

Forse non sapevi che...

IL SASSOLINO DEL CUORE. Passeggiando con il dovuto rispetto all’interno del cimitero, potrete trovare sulle tombe tanti piccoli sassolini. Si tratta di un’usanza antica, che si fa risalire alla vita nomade di Abramo nel deserto. Non essendoci un nucleo abitativo fisso, le sepolture avvenivano lungo il cammino, e l’unico modo di segnalare la sepoltura era quello di porre un sasso sopra il tumulo. Oggi la tradizione è rimasta viva: tutte le volte che qualcuno visita la tomba di un proprio caro, pone sulla lapide un sassolino utilizzando la mano sinistra, la mano del cuore. Un gesto simbolico dalla doppia valenza: da un lato si ricorda la persona scomparsa, dall’altro si celebrano le origini del popolo d’Israele.

LA LAPIDE DEI FINZI-CONTINI. Non è un segreto che la vicenda raccontata da Giorgio Bassani ne Il Giardino dei Finzi-Contini sia un’invenzione letteraria, ma i luoghi citati spesso avevano un rimando alla realtà, come per il caso del Cimitero Ebraico di Ferrara. 

Nel primo capitolo dell’opera letteraria, Bassani torna con la memoria alla sua gioventù: [...] «io riandavo con la memoria agli anni della mia prima giovinezza, e a Ferrara, e al cimitero ebraico posto in fondo a via Montebello. Rivedevo i grandi prati sparsi di alberi, le lapidi e i cippi raccolti più fittamente lungo i muri di cinta e di divisione, e, come se l’avessi addirittura davanti agli occhi, la tomba monumentale dei Finzi-Contini [...] «

LAPIDI BILINGUE. Il cimitero ebraico di Ferrara conta circa 800 lapidi, ma quelle che recano iscrizioni solo in ebraico sono poco più di cento. Tutte le altre sono caratterizzate da iscrizioni in entrambe le lingue.