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6 storie di donne ferraresi che ti sorprenderanno

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Cosa hanno in comune Beatrice d’Este, Lucrezia Agujari, Adriana Benetti, Alda Costa, Micòl Finzi-Contini e Nazzarena Casini, conosciuta come Nena?

Certamente Ferrara, però non solo. Vi spiegheremo attraverso il metodo dei sei gradi di separazione cosa hanno in comune queste straordinarie personalità.

6 storie di donne Ferraresi che non ti aspettavi

La raffinata cultura di Beatrice d'Este

Beatrice d’Este nasce a Ferrara il 29 giugno 1475 ed è la secondogenita di Ercole I d’Este ed Eleonora d’Aragona. In verità, dopo Isabella, la prima figlia, nella casata estense si sperava in un maschio e quindi, la nascita di Beatrice non fu accolta di buon grado. 

Beatrice passerà l’infanzia a Napoli, presso corte aragonese da cui proveniva la madre, lontana dai genitori. Torna a Ferrara nel 1485, anno in cui viene organizzato il suo matrimonio con Ludovico Sforza, detto il Moro. Beatrice era particolarmente raffinata e dotta: aveva ricevuto una raffinata educazione in un contesto culturale fiorente e a stretto contatto con grandi artisti come Cosmè Tura ed Ercole de’ Roberti (di cui potete ammirare le opere in una speciale mostra a Palazzo Diamanti). Amava passare parte del suo tempo a caccia oppure a cavallo, adorava il teatro, ma soprattutto, nutriva una speciale predilezione per la musica, al punto che dichiarava di trarre “gran piacere spirituale” e lei stessa suonava la viola e il liuto, nonché cantava canzoni e sonetti. 


Beatrice d'Este di Ferrara
Leonardo da Vinci

L'incredibile voce di Lucrezia Agujari

Sarà proprio la musica il primo grado di separazione con Lucrezia Agujari, cantante lirica del Settecento, soprannominata La Bastardella. La storia di Lucrezia si trova quasi al limite del fabuloso. I suoi genitori rimasero ignoti: alcuni sostengono che sarebbe stata trovata neonata ferita per i morsi di un cane il ché spiegherebbe la sua andatura leggermente claudicante, la dicono figlia illegittima di Agujari, quello che diventerà il padre adottivo, nata da un amore clandestino. Tutto ciò non cambia il fatto che venne abbandonata in un immondezzaio nell’odierna via Mascheraio.

Il talento di Lucrezia Agujari la porta a debuttare a Firenze nel 1764, mentre nel 1765 diviene protagonista nel Demofoonte al teatro Bonacossi di Santo Stefano (convertito in seguito nel Cinema Ristori) a Ferrara, molto attivo fino alla fine del Settecento, quando verrà inaugurato l’attuale Teatro Comunale (1798). Fu chiamata l’ottava meraviglia del mondo per l’eccezionalità della sua voce e lo stesso Mozart rimase folgorato dal suo canto. A questo talento impareggiabile, la città di Ferrara dedicherà una via nel 1957.


Lucrezia Agujari Ferrara
Pietro Melchiorre Ferrari

L'immenso talento di Adriana Benetti

Ed ecco che tramite l’arte saltiamo al prossimo personaggio: dal teatro passiamo al cinema, alla straordinaria Adriana Benetti. Nata a Ferrara nel 1919, manifesta fin da piccola un’intensa passione per il cinema, soprattutto quello americano. Appena diplomata nel 1939, parte quasi segretamente per Roma, per studiare recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1941 debutta nel film Teresa Venerdì di Vittorio De Sica, accanto ad Anna Magnani. Sarà l’inizio di un'incredibile carriera. Quattro passi fra le nuvole, film che la vede protagonista ed è considerato capolavoro del primo neorealismo, ebbe un enorme successo all’estero, particolarmente in Spagna e Argentina. Nel 1950 si trasferisce in Argentina, poi in Spagna, dove è osannata come la diva del neorealismo italiano. Il 1957 sarà l’anno del suo ultimo film A vent’anni è sempre festa, dopodiché abbandona la carriera cinematografica. Si iscrive all’Università di Roma e si laurea in Lettere e Letterature straniere. 


Adriana Benetti Ferrara
dal film "Avanti c'è posto..."

Il forte spirito di Micòl Finzi-Contini

Ed ecco che parlando di letteratura introduciamo Micòl Finzi-Contini, studentessa di lingue a Ca’ Foscari. D’accordo, non un personaggio realmente esistito, però racconta bene Ferrara e l’atmosfera che aleggiava durante la Seconda Guerra Mondiale. Mentre il protagonista B. de Il giardino dei Finzi-Contini (di Giorgio Bassani) si invaghiva di lei, Micòl era presa con la preparazione della sua tesi su Emily Dickinson. B. conosce Micòl, una ragazza appartenente a una delle più ricche famiglie ebraiche ferraresi vicino al muro di cinta del suo giardino. La storia della famiglia Finzi-Contini è altresì la storia di Ferrara, in cui la comunità ebraica è minacciata dalle leggi razziali. Micòl è descritta come una ragazza intelligente, ma anche pigra, viziata, un po’ civetta. Eppure, l’unica realmente consapevole del futuro che l’aspettava.


Micol Finzi-Contini Ferrara
la protagonista de "Il giardino dei Finzi-Contini"

Gli ideali di Alda Costa

Bassani sarà il nostro prossimo grado di separazione, che nel racconto Gli Ultimi anni di Clelia Trotti immortalò la figura di Alda Costa (1876-1944), maestra e “inascoltata Cassandra del socialismo ferrarese”. Alla sua figura è intitolata la scuola primaria nelle vicinanze del Cinema Boldini e il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, parte del ‘Quadrilatero Novencentista’. È stata descritta come “una donna minuta, dalla forte personalità e un’incrollabile fede politica, che non rinnegò mai, anche a costo di rinunciare all'insegnamento”. Il fulcro della sua attività politica è sempre stata l’educazione, strettamente correlata all’emancipazione femminile. Riteneva che l'avanzamento della donna, nell’ambito sociale, dei diritti e lavorativo, ha una ripercussione positiva sull’educazione dei figli. 


Alda Costa Ferrara
la foto segnaletica di Alda Costa

Lo spirito libero di Nazzarena Casini

Sull’insegna dell’emancipazione passiamo a introdurre Nazzarena Casini, conosciuta soprattutto come Nena, che nasce nella provincia di Ferrara nel 1913.
Conoscitrice del fiume Po e di ogni angolo del Delta, amava profondamente l’acqua, passione trasmessa dal padre, anche lui traghettatore. A 14 anni era in grado di muoversi da sola attraverso il fiume. Durante la seconda guerra mondiale, con la sua imbarcazione riuscirà a mettere in salvo diverse persone, soprattutto bambini, nascondendole su un isolotto disabitato. Ha vissuto l'intera esistenza in perfetta simbiosi con la natura e considerava il Po il suo sposo. Oggi, la sua vicissitudine è ricordata da Nena, un battello fluviale, che percorre il fiume e permette a chiunque di scoprire Ferrara da un’altra prospettiva.


Nazzarena Casini Ferrara
“Nena” di Marco Caselli

Ecco i sei gradi che uniscono le vite di alcune personalità che hanno tracciato un percorso nella storia di Ferrara. Donne con temperamenti spesso opposti, ambizioni disparate, fragili e coraggiose. Tuttavia magnetiche allo sguardo di chiunque abbia la curiosità e l’interesse di approcciarsi alle loro storie.

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