ITINERARI

Ferrara La Città del Cinema

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Passeggiare. Chiudere gli occhi e sapere ascoltare.
Riaprirli e osservare.

Ferrara, una delle città del cinema più importanti del ‘900.

Tanti i cineasti nati in questa città di cavalieri e cavalli alati, tantissimi i registi che qui sono accorsi per ambientare le loro storie. 

Ferrara è diventata così un museo a cielo aperto del grande cinema italiano nel mondo, dove storia, letteratura e settima arte si intrecciano indissolubilmente.

Basta camminare nelle vie del centro, nei giardini di piazza della Repubblica, per vedere Massimo Girotti mangiarsi un bel gelato con Clara Calamai, con sullo sfondo il Castello Estense. Siamo nel 1943.
Il film è “Ossessione” di Luchino Visconti.

Nasce il Neorealismo italiano, che lancia la Ferrara del cinema nel mondo.

Ossessione Luchino Visconti

Ossessione di Luchino Visconti, 1943

Castello Estense di Ferrara

Dietro ai due si intravede uscire dal ponte levatoio del Castello un condottiero: è Giovanni dalla Bande Nere, nel film “Il mestiere delle armi”, di Ermanno Olmi.

Pochi passi e si giunge al Muretto del Castello Estense, ed è notte. Vediamo un signore distinto camminare trafelato verso il bar storico, per scrutare il ragazzo di cui è innamorato. E’ il dottor Fadigati, interpretato da  Philippe Noiret, nel film “Gli occhiali d’oro”, di Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani.

Gli occhiali d'oro Ferrara Cinema

Gli occhiali d'oro di Giuliano Montaldo, 1987
È sempre notte, e si sentono degli spari provenire dalle canne di fucili imbracciati da un gruppo di fascisti. Davanti al muretto Estense si consuma l’eccidio della notte del 1943, primo atto della guerra civile in Italia, raccontato dal regista Florestano Vancini nel capolavoro “La lunga notte del ‘43”, anche questo tratto dal racconto bassaniano, “Una notte del ‘43”.

La lunga notte del 43 Ferrara Film

La lunga notte del '43 di Florestano Vancini, 1960

La lunga notte del 43 Ferrara Film

Sopra la farmacia pare ancora di vedere Pino Barilari, farmacista poliomielitico, (interpretato da un magistrale Enrico Maria Salerno), testimone silenzioso di quella notte.

Siamo davanti alla Cattedrale verso il Castello Estense, e vediamo passeggiare per mano due ragazzi che si sono ritrovati dopo anni. Sono Ines Sastre e Kim Rossi Stuart nel film del ferrarese Premio Oscar Michelangelo Antonioni.

Cattedrale di San Giorgio Ferrara

Ghetto ebraico Ferrara

Nel vicino ghetto ebraico, in via Mazzini, dove l’opera di Bassani ancora ci riporta al cinema, sentiamo il dolce suono dei riti sacri provenire dalla Sinagoga, scena del film “Il giardino dei Finzi – Contini” di Vittorio de Sica, Premio Oscar 1972.

É sempre notte, e la pellicola del cinema ci porta a Piazza Ariostea, dove vive il personaggio che interpreta Lisa Gastoni nel film di Vancini “Amore amaro”. 

Qualche passo e si arriva al Cimitero Ebraico, in via delle Vigne, da dove parte la famosa scena della cerimonia funebre del film “Gli occhiali d’oro”, e a pochi passi, alla Certosa, il grande cimitero monumentale di Ferrara, vediamo Gabriele Ferzetti e Belinda Lee lontani da occhi indiscreti, che si avvicinano sempre più, iniziando un amore clandestino, nel film “La lunga notte del ‘43”, sempre di Vancini.

Cimitero ebraico di Ferrara

Certosa di Ferrara

Passeggiamo, silenziosamente, e arriviamo in Corso Ercole d’Este, una delle vie più belle del mondo, dove il cinema non ha potuto fare a meno di entrare, con affetto e rispetto.

Qua immaginiamo di vedere tanti protagonisti del cinema, tanti personaggi, tante storie intrecciarsi.

Si intravedono i protagonisti de “Il Giardino dei Finzi – Contini” costeggiare il muretto di Parco Massari mentre si recano a giocare a tennis; ora si vedono i giovani studenti pedalare e passare in bicicletta nel film “Gli occhiali d’oro”; sempre in questa bellissima via passeggia un solitario Kim Rossi Stuart, attorniato da un’atmosfera vagamente nebbiosa, nel film “Al di là delle nuvole”. 

Sono tante, tantissime le storie che il cinema ha immortalato per sempre in questa città.

Città magica e onirica, rinascimentale e metafisica, ma anche di celluloide.
Storie che non se ne sono mai andate. Che sono rimaste qui, fra il Castello e il Duomo, fra piazza Ariostea e la Certosa. 
Ci sono ancora tutti i personaggi, gli attori, le attrici, i registi. 
I loro amori, i loro fallimenti, i loro successi, i loro sospiri.
Basta passeggiare, silenziosamente. 
E saper ascoltare. 
E osservare.

-Stefano Muroni

Inferrara Stefano Muroni Attore Cinema

Stefano Muroni nasce a Ferrara nel 1989.

È un attore, sceneggiatore, scrittore, produttore cinematografico, imprenditore della creatività, è uno dei 15 “Esperti di Cinema” italiani scelto per collaborare col Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema 2019-2021.

Ha ideato e fondato la Scuola d'Arte Cinematografica Florestano Vancini, la prima scuola dedicata all'arte cinematografica in Emilia Romagna.