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Monastero del Corpus Domini

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Monastero del Corpus Domini

Percorrendo l’incantevole dedalo di vie del centro storico, in una delle zone più eleganti della Ferrara medievale, vi ritroverete davanti a questo edificio all’apparenza austero, ma che in realtà custodisce numerose testimonianze della Ferrara rinascimentale.
La comunità monastica fu avviata nel 1406 e nel 1431 fu approvata dalla regola di Santa Chiara. 
Ancora oggi il monastero è abitato dalle diligenti monache clarisse di clausura che vi accoglieranno nella visita. Un posto depositario di secoli di storia e di tradizione in cui potrete intersecare alcune delle vicende più rilevanti del Rinascimento Ferrarese. 

Cenni Storici

Iniziato nel 1406 da suor Bernardina Sedazzari, come comunità femminile di regola agostiniana, il Corpus Domini fu eretto a monastero delle francescane clarisse nel 1431. Nel 1450 le suore abbracciarono l’istituto di Santa Chiara. Nel 1483, il conte Giovanni Romei fece dono del suo Palazzo - oggi Museo di Casa Romei - al monastero, che divenne allora così esteso da occupare un intero quartiere.
Uno dei personaggi che più segnò la storia di questa comunità monastica fu sicuramente Santa Caterina Vegri, una delle fondatrici del monastero dove visse fino al 1456, quando fu trasferita a Bologna con alcune consorelle. Nella città felsinea divenne poi la prima badessa del Monastero del Corpus Domini cittadino, appena costituito. 
Arrivati al monastero, in via Campofranco, potrete ammirare la facciata realizzata in cotto ferrarese e che ancora oggi conserva gli elementi decorativi quattrocenteschi, qui trasferiti a fine Settecento dalla facciata originale. 
All’interno della chiesa aperta al pubblico troverete ricche decorazioni di epoca tardo barocca, mentre nella sala del Coro potrete ammirare le sepolture di alcuni dei più importanti personaggi della famiglia Estense come Leonello, Eleonora d'Aragona, Alfonso I, Lucrezia Borgia e Alfonso II.

Forse non sapevi che...

LA TOMBA DEGLI ESTENSI. In fondo al coro, sotto una piccola lapide, sono stati raccolti i resti di molti altri Estensi, provenienti dalla scomparsa chiesa di Santa Maria degli Angeli.

LE DOLCI CLARISSE. Una delle caratteristiche dei monasteri gestiti dall’ordine delle Clarisse è che basano parte del loro sostentamento sulla produzione e vendita di dolci. Sembrerebbe che il pampapato, tipico dolce della tradizione ferrarese, abbia avuto origine proprio presso questo monastero, divenendo poi un elemento fondamentale sulle tavole ferraresi durante le festività natalizie.

UNA COMUNITÀ LAICA. Santa Caterina Vegri, prima di entrare in clausura, faceva già parte di un gruppo informale di nobildonne che, pur senza prendere i voti, conduceva una vita pia e austera, simile alla vita monacale.