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Tornano le mostre a Palazzo Diamanti: la riapertura a febbraio 2023

Palazzo dei Diamanti è un’eccellenza dell’architettura rinascimentale, simbolo di un passato maestoso e oggi vanto dei ferraresi. Il Palazzo è un edificio dalla bellezza imponente posto a metà di Corso Ercole I d’Este: il suo rivestimento a bugne - i caratteristici diamanti - gli dona movimento e leggerezza, e genera un inimitabile chiaroscuro che lo rende unico nel suo genere.

Se pensate di averlo già visto a Mosca non vi sbagliate: gli architetti incaricati da Ivan il Grande hanno progettato il celebre Palazzo delle Faccette proprio ispirandosi a Palazzo Diamanti. Insomma, è un luogo che proprio non puoi perderti se visiti Ferrara. 

A metà del XIX secolo il Palazzo è stato acquistato dal Comune di Ferrara e si è progressivamente trasformato in uno straordinario spazio espositivo, arrivato ad essere uno tra i più importanti a livello nazionale. Da quasi due anni, il Palazzo dei Diamanti è chiuso per dovuti e necessari lavori di restauro e ampliamento. La  sua imminente riapertura, prevista per febbraio 2023, è stata accolta con entusiasmo non solo dagli amanti dell’arte, ma dall’intera città. Nello specifico, la ‘rinascita’ della punta di diamante (è proprio il caso di dirlo!) di Ferrara coincide con la mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa che dovrebbe inaugurare il 18 febbraio 2023. 

Il restauro

L’intero dispositivo progettuale, affidato allo studio di architettura e pianificazione urbana Labisc, è all’insegna della conservazione, valorizzazione e innovazione: l’edificio è stato sottoposto a un adeguamento contemporaneo degli spazi espositivi e degli esterni, un'operazione del tutto coerente con la struttura del palazzo che presenta un’alternanza tra spazi pieni e spazi vuoti. 

Un primo intervento ha riguardato i principali ambienti espositivi, conosciuti come le ali Rossetti e Tisi, e oggi dotati di nuove superfici altamente tecnologiche che hanno conformato lo spazio alle esigenze di uno spazio espositivo contemporaneo. Nell’ala Rossetti sono state realizzate nuove pavimentazioni in terrazzo alla veneziana - caratterizzato da composti di granulati di marmo e pietre - e in entrambe le sale inseriti nuovi portali in ottone brunito, per evidenziare maggiormente la sequenza spaziale propria della costruzione rinascimentale. 

Una seconda operazione ha interessato gli ambienti dell’ex Museo del Risorgimento, l’edificio che si sviluppa alla destra del Palazzo. Le stanze sono state completamente restaurate per ospitare nuove funzioni a supporto dell’attività espositiva: una caffetteria, una libreria, una sala didattica e una polifunzionale. E ancora, i cortili interni sono stati riqualificati e dotati di nuove pavimentazioni in cotto: interpretati come vere e proprie stanze all’aperto, questi luoghi sono diventati parte integrante del percorso museale, valorizzando così la sua peculiare alternanza di  spazi interni e spazi esterni confinati. La continuità dei percorsi costituisce un punto nodale dei lavori, attuati tramite la riapertura del collegamento tra l’ex Museo del Risorgimento e il cortile principale di Palazzo Diamanti, e la rivalutazione della piccola loggia che affaccia proprio sul cortile. 

Con il perfezionamento del giardino è stata anche recuperata la suddivisione dell’antico brolo (il nome con cui anche nel ferrarese è da sempre conosciuto l’orto) in riquadri quadrati e rettangolari come testimoniano alcune stampe di Andrea Bolzoni del 1782. Il progetto di collegamento tra le due ali prevede una struttura leggera ed essenziale, realizzata in legno.

I lavori di restauro hanno fatto affiorare un ambiente identificato come il bagno della residenza estense, la cosiddetta “sauna del duca” e, nel primo cortile, una vasca probabilmente cinquecentesca 

La mostra
Sarà "Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa" ad avviare la nuova stagione delle mostre di Palazzo Diamanti. L’esposizione è curata da Michele Daniele e Vittorio Sgarbi: un’occasione imperdibile per riscoprire il lavoro di due tra i più illustri interpreti del Rinascimento italiano, e una grande opportunità per celebrare Ferrara come capitale del Rinascimento. 

L’ambizioso percorso espositivo è costituito da oltre cento capolavori e reso possibile grazie ai tanti prestiti di opere provenienti da musei e collezioni globali. Sono previste dieci sezioni, che riuniranno il maggiore numero di opere dei pittori finora esposte e raccoglieranno opere provenienti anche dalla National Gallery di Londra e dal Minneapolis Institute of Art. I due protagonisti saranno affiancati da altri eccezionali artisti come Andrea Mantegna, Nicolò dell’Arca, Francesco Francia, Guido Mazzoni e altri. 

A distanza di novant’anni dalla prima e più importante rassegna sull’Officina ferrarese - Esposizione della pittura ferrarese del Rinascimento del 1933 - la mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa torna a far brillare il rinascimento ferrarese nelle nuove sale espositive di Palazzo dei Diamanti e segna una ideale continuazione della rassegna dedicata nel 2007 a Cosmè Tura e Francesco del Cossa. Il progetto rappresenta in realtà la prima parte di un programmazione più ampia dal titolo Rinascimento a Ferrara 1471 – 1598 da Borso ad Alfonso d’ Este, che mira a proporre alla collettività una riflessione sulla vicenda storico-artistica dell'intero periodo, il Rinascimento ferrarese, che coincide con l’elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla famiglia estense al controllo dello Stato Pontificio. Sarà, insomma, una narrazione pittorica sulla tradizione, sulla potenza e sulla memoria culturale della dinastia degli Este. 

I protagonisti.
Ercole de’ Roberti è stato uno straordinario artista, famoso per la sua qualità pittorica ed espressività emotiva. Erede dell’Officina ferrarese, è stato testimone ideale del periodo aureo della cultura locale e ha portato Ferrara ai vertici della cultura italiana. Il suo erede artistico, Lorenzo Costa (1460-1535) coniugò in maniera impeccabile lo stile drammatico del maestro con quello più morbido e disteso che richiamava l’arte di Perugino. In particolare, Costa si è manifestato come un artista in grado di tenere insieme la razionalità di una costruzione nuova, quella che diventerà poi la maniera nuova del Cinquecento e l’attentissima stesura che ha ereditato da de’ Roberti. Due pittori ineguagliabili  che hanno saputo dare vita alla città con il loro ingegno e talento, e sono oggi tutti da riscoprire. 

La riapertura
Non ci resta che attendere l’arrivo del mese di febbraio ma possiamo fin da ora inserire un paio di nuovi buoni propositi alla solita lista annuale: 1. Visitare o rivisitare Ferrara; 2. Vedere Palazzo dei Diamanti; 3. Concedersi una passeggiata lungo tutto il Corso Ercole I d’Este, una delle vie più belle d’Europa.